giovedì 28 agosto 2014

Veglia estiva

È questa l'ora in cui l'anima s'affaccia
addolcita per l'uso di stare taciuta
placida e tesa come gocciola in caduta
molto la medito nel luminoso allungarsi
nel minuscolo tonfo che un tempo pareva
di memorandi declini, di lampi
stupiti, ma non sei che questo invece,
gentile racchiusa, un atteso raccogliersi
nell'ora in cui la notte e la veglia ti punge
un previsto ritorno in cui anche il ricordo
di chissà quali trascorsi urti
ti riscuote, mite ne è il vecchio stupore,
l'aria è un umore che lene col fresco
mediti in pace l'orizzonte ristretto
l'alone di luna e i contorni del mondo
sbuffi e abbrividisci col cielo che schiara
il bosco che si staglia ti è trista veduta
il sussurro dell'alba ti è fosco pensare
-amabile compagna eri all'ombra e al silenzio
ti congedi al chiarore emanando segreti
li fingo benevoli nel lieve spavento del tuo ritirarti.



Mattia Pacetti

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